Il sionismo intensifica la sua occupazione, con decine di giovani uccisi nei quartieri palestinesi, con nuovi insediamenti di coloni, posti di blocco e retate, mentre migliaia di prigionieri palestinesi sono in carcere
Pubblichiamo di seguito la nostra traduzione di questo articolo di Haqeqa Al Maqhoureen (La verità degli Oppressi)
Il sionismo non smette di cercare di avanzare sulle masse popolari palestinesi. I coloni continuano con nuovi insediamenti in Cisgiordania, con la loro polizia sfrattano i palestinesi dalle loro case, l’esercito sionista effettua retate e arresta i palestinesi. Questo è ciò con cui le masse popolari palestinesi devono convivere ogni giorno!
Dopo lo schiacciamento della rivoluzione siriana, il sionismo si rafforza
Le direzioni staliniste e riformiste del mondo hanno accerchiato e calunniato la rivoluzione siriana e separato i lavoratori dell’Europa e del mondo dagli sfruttati del Maghreb (Nord Africa, ndTrad.) e del Medio Oriente. Le conseguenze sono evidenti. L’annegamento nel sangue della rivoluzione siriana per mano di Al Assad e Putin, e la consegna delle città ribelli per mano della borghesia sunnita sotto il comando della Turchia, ha portato a un rafforzamento del sionismo. I suoi confini sono stati rafforzati. Il Golan è sorvegliato da fascisti che hanno passato gli ultimi undici anni a massacrare le masse siriane e impedire che una sola salva venisse sparata contro l’occupante sionista.
A causa della crisi della direzione rivoluzionaria delle masse in Libano e in Iraq, le loro lotte sono state deviate e i loro migliori combattenti assassinati o imprigionati. Le sollevazioni si sono risolte in azioni sporadiche che non hanno potuto avanzare, a fronte di una repressione che si è inasprita. La stessa situazione si sta sviluppando in Sudan, dove le masse non abbandonano le strade, ma il PC le conduce in un vicolo cieco mentre la dittatura militare continua a uccidere.
Più Al Assad e Putin massacravano in Siria, più le direzioni palestinesi separavano queste masse popolari della Siria e dell’intero Medio Oriente dicendo che bisognava rimanere “neutrali” di fronte alle rivoluzioni che stavano scuotendo la regione e più si è rafforzato il sionismo, il gendarme dell’imperialismo in Medio Oriente, affinché avanzi sulle masse palestinesi.
Le dirigenze borghesi palestinesi mantengono patti con il sionismo mentre questo attacca le masse popolari palestinesi
Quando ciò accade, vediamo Al Fatah, a capo dell’Autorità Palestinese, continuare la piena collaborazione con l’occupante sionista. Hamas, dal canto suo, prosegue con il patto di cessate il fuoco che ha firmato con il sionismo rinnovato quasi un anno fa. Iran e Hezbollah si dedicano a massacrare in Siria, e non solo non attaccano nemmeno con un colpo il sionismo, ma sorvegliano il confine meridionale del Libano. Come non affrontare il sionismo quando è in piena offensiva? Come mantenere la pace indefinitamente se le masse palestinesi non vivono in pace di fronte alle intimidazioni dell’occupazione?
Mentre la borghesia palestinese negozia con l’occupante e l’imperialismo e, come Al Fatah, imprigiona e reprime i lottatori in Cisgiordania, ogni giorno il sionismo uccide decine di giovani palestinesi nelle strade e ne imprigiona centinaia ogni notte in ogni quartiere. Le masse palestinesi non ne possono più! Resistono come possono di fronte a un simile attacco. Fanno marce, resistono quartiere per quartiere. Di fronte a questa situazione disperata, sono state intraprese azioni per affrontare in ogni modo possibile l’occupante, costretti ad agire così dal tradimento delle loro direzioni, che hanno disarmato l’intifada, l’hanno separata dalla rivoluzione in Medio Oriente, negoziano con il sionismo e sbarrano ogni strada per poter affrontare il sionismo.
Questo spiega i tre attacchi che sono stati realizzati in una settimana contro gli occupanti sionisti, causandogli undici perdite. Hamas, Al Fatah, la Jihad islamica e tutte le organizzazioni della borghesia palestinese hanno negato di averli organizzati. Hanno cercato di far sembrare che l’ISIS li avesse rivendicati, ma in seguito sono stati smentiti dagli stessi palestinesi. Affermano che è la lotta del popolo palestinese contro l’occupazione, senza rispondere a nessuna organizzazione.
La lotta di massa è il modo per distruggere lo Stato d’Israele
Celebriamo insieme alle masse palestinesi ogni perdita inflitta all’occupante. Comprendiamo che, a seguito del tradimento delle loro direzioni, la resistenza ricorra al metodo dell’attentato individuale, ma non lo condividiamo. Questo metodo non solo è inefficace per sconfiggere il sionismo, ma ci allontana da una lotta di massa, della classe operaia e dei contadini palestinesi e dell’intero Medio Oriente, che mettano in questione l’occupazione come le rivoluzioni e le intifada che ha combattuto il popolo palestinese in questi settantaquattro anni di occupazione.
Gli attentati individuali, oltre a non indebolire il sionismo, hanno l’effetto opposto, provocano un aumento della repressione da parte del nemico. Questo sembrava essere il caso quando il sionismo ha effettuato massicce retate in diverse città della Cisgiordania in risposta agli attacchi, ma il popolo palestinese ha risposto con una vera resistenza di massa, incluse le coltellate, contro i soldati sionisti che facevano irruzione nelle loro case, e questo è stato ciò che li ha costretti a retrocedere e fermare nuovi attacchi e la trappola che stavano preparando davanti la moschea di Al Aqsa per le decine di migliaia che sarebbero andati lì il primo giorno di Ramadan.
L’unica cosa che provoca terrore e panico nel sionismo sono le azioni delle masse palestinesi. Solo loro, organizzate nei propri organismi di lotta, che controllano tutte le armi che le diverse organizzazioni tengono immagazzinate, possono affrontare efficacemente l’occupante sionista.
Bisogna tornare sul cammino del 2000, con azioni di massa che prendano i commissariati dell’Autorità Palestinese, liberando i prigionieri e recuperando le armi, per affrontare l’occupante che sta arrivando per tutto! In Siria e Palestina, una sola intifada!
È necessario rompere con le dirigenze palestinesi prone al sionismo per avanzare verso la distruzione dello Stato di occupazione!
Non ci può essere pace definitiva finché esiste l’occupazione sionista! Basta collaborazione con l’occupante! Per la distruzione dello Stato sionista-fascista di Israele!
È necessario rompere con la politica di Al Fatah e Hamas che prostrano le masse ai piedi del negoziato con il sionismo sotto il mantello dell’Onu. Sia Hamas che Al Fatah ora affermano che Putin sta conducendo una guerra di occupazione in Ucraina con bombardamenti e che i vari Paesi imperialisti delle Nazioni Unite sono contrari, e quindi si pronuncino contro i bombardamenti e l’occupazione del sionismo. I Paesi imperialisti dell’Onu non sono una forza di liberazione, né per l’Ucraina né per la Palestina. Loro hanno fondato lo stato sionista.
Gli alleati delle masse popolari palestinesi sono quelli che sono ancora in strada in Sudan, la resistenza siriana che è tornata a guadagnare le strade nell’undicesimo anniversario della rivoluzione per la caduta del regime di Al Assad. I loro alleati sono i lavoratori e le masse popolari sfruttate dell’Ucraina che resistono all’invasione russa.
C’è una guerra di occupazione in Ucraina e la borghesia palestinese continua a sostenere che bisogna mantenere una posizione neutrale, come hanno fatto in Siria! Per non parlare delle correnti staliniste (FPLP, FDLP, PPP, ecc.), che sostengono apertamente l’occupazione dell’Ucraina da parte di Putin, come hanno sostenuto il massacro delle masse popolari siriane. Così, come abbiamo visto, le cose sono andate male per le masse popolari della Siria e della Palestina. È necessario rompere ora con queste politiche e unirsi ai veri alleati, i lavoratori e gli oppressi del Medio Oriente, dell’Ucraina e del mondo, rompendo con l’Onu e tutti i raggruppamenti dell’imperialismo e della borghesia locale!
Un’azione di massa in Palestina contro l’attacco del sionismo, suscitando una lotta unitaria in Europa e in Medio Oriente, risveglierebbe la solidarietà della classe operaia mondiale e darebbe un nuovo slancio alla lotta in Medio Oriente, in Ucraina e nella stessa Palestina.
Dobbiamo aprire i fronti della classe operaia mondiale! Per l’unità della classe operaia internazionale!