Ripartiamo dal 20 maggio verso lo Sciopero Generale in Tutta Europa!

Dall’Italia è arrivato il grido: Guerra alla Guerra, sciopero generale!

Il 20 maggio in Italia c’è stato uno sciopero generale e sociale, contro la guerra, l’economia di guerra e il governo della guerra.
Vi abbiamo congiuntamente aderito come Democracia Obrera dello Stato Spagnolo e Avanzata Proletaria d’Italia, con le nostre parole d’ordine riprodotte nel volantino che abbiamo distribuito nella manifestazione di Roma.

Lo sciopero, convocato inizialmente solo da alcuni sindacati di base, ha raccolto, seppur alla spicciolata e alcune in extremis, nel mese e mezzo di preparazione, le adesioni di pressoché tutte le organizzazioni sindacali combattive e di base, è la terza volta che si raggiunge questo risultato nell’ultimo anno, che non era mai stato raggiunto negli ultimi 15 anni almeno.

Si sono svolti 23 tra manifestazioni e presidi in 12 regioni su 20 pari a circa l’87% degli abitanti.
L’impatto dello sciopero sui servizi pubblici è stato contenuto dalle norme antisciopero, e dal rispetto di tali norme da parte delle organizzazioni sindacali convocanti lo sciopero. Nel settore privato, fatta eccezione per i settori della logistica e dei trasporti, in cui è significativa la presenza dei sindacati di base, l’impatto è stato alquanto moderato.
La divisione su più piazze se da una parte ha agevolato la partecipazione, infatti nelle città più grandi ci sono state manifestazioni di alcune migliaia di partecipanti, dall’altra ha smorzato in parte l’impatto dello sciopero.

Ciò detto si tratta di un segnale positivo, unico al momento in Europa. Uno sciopero generale che, seppure dopo quasi tre mesi dall’inizio dell’invasione in Ucraina, rompe il silenzio e l’immobilismo imposto dalle direzioni burocratiche e traditrici dei sindacati confederali della CES-ETUC (Confederazione Europea dei Sindacati-European Trade Union Confederation: CGIL, CISL, UIL in Italia) alla classe operaia italiana ed europea.
Un’azione d’avanguardia che si rivolge a quel 68% della popolazione italiana contraria alla corsa agli armamenti camuffata da aiuto all’Ucraina nella resistenza all’invasione russa. Le condizioni oggettive sono sempre più mature, la stragrande maggioranza della popolazione vive sulla propria pelle le conseguenze per il momento ancora solo economiche della guerra e vi esprime un rifiuto netto.

È dalla consapevolezza di tale maggioritario, netto, ripudio della guerra, che bisogna ripartire per costruire, giorno dopo giorno, il percorso di mobilitazione verso uno Sciopero generale europeo che sia di massa e perciò rivoluzionario, in tal senso salutiamo positivamente l’adesione dei sindacati del Blocco combattivo e di classe dello Stato Spagnolo allo Sciopero del 20 maggio.

È in questo senso che da Democracia Obrera dello Stato Spagnolo e Avanzata Proletaria d’Italia abbiamo fatto appello a tutte le organizzazioni operaie europee affinché facessero propria la mozione dei lavoratori italiani, dimodoché quello che si è svolto il 20 maggio, fosse un primo passo verso uno sciopero generale in tutta Europa, ed è per questo che continuiamo a fare appello alla classe operaia europea a fermare questa guerra che serve solo a spartire l’Ucraina. Bisogna fermare i generali carnefici di Putin e gli assassini della NATO.

I lavoratori russi che sono nell’esercito devono fraternizzare con gli ucraini al fronte e girare i fucili e non uccidere i loro fratelli di classe.

La nostra lotta è affinché siano la classe operaia e le masse contadine e popolari ad assumere la direzione della guerra contro l’imperialismo, sviluppando l’armamento generalizzato degli sfruttati, espropriando l’imperialismo e tutti i suoi beni nella nazione oppressa e chiamando il proletariato del Paese aggressore a sollevarsi contro la propria borghesia imperialista e oppressiva.

Chi può fermare questa catastrofe è la classe operaia dei Paesi europei unendosi ai suoi fratelli migranti, ai rifugiati ucraini, siriani, libici, marocchini, ecc. e con la classe operaia delle colonie e delle semi-colonie.

Si aprano le frontiere! Lavoro, vita dignitosa, permesso di soggiorno illimitato e diritti per tutti!

I sindacati e le organizzazioni operaie affilino migranti e rifugiati come membri onorari, affinché possano combattere insieme ai loro fratelli di classe in Europa e nel mondo!

Abbasso l’Unione Europea imperialista! Abbasso i governi xenofobi, “democratici” e “progressisti” che applicano tutti insieme i peggiori attacchi alla classe operaia europea, che ammassano nei campi di concentramento e nei ghetti i rifugiati e gli immigrati!

Per una Federazione delle Repubbliche Socialiste Iberiche!

Abbasso l’Unione Europea imperialista! Per gli Stati Uniti Socialisti d’Europa!

La storia della lotta di classe e le lotte attuali mostrano che gli sfruttati, e in particolare la classe operaia, non hanno mai rifiutato di combattere contro l’attacco dei capitalisti, dei loro regimi e dei loro Stati. Lo abbiamo visto in Medio Oriente come in Siria, Libano o Palestina, anche nella lotta dei metalmeccanici a Cadice nello Stato spagnolo o nello sciopero generale a cui oggi stanno partecipando i lavoratori italiani, come nella lotta quotidiana di migranti e rifugiati in Europa, ecc. La classe operaia non ha mai mancato l’appuntamento. Sono state le direzioni traditrici che hanno svenduto e disorganizzato la lotta, questi traditori vivono delle monete che cadono dai super-profitti dell’imperialismo, estratte dal super-sfruttamento dei lavoratori e dal saccheggio delle masse popolari oppresse.

Le forze per ricreare l’internazionalismo militante sono oggi nei mille e uno combattimenti di cui è protagonista la classe operaia mondiale.

Noi trotskisti rivoluzionari avvertiamo la classe operaia mondiale che, se non sconfiggiamo questo putrido sistema capitalista in bancarotta, esso riuscirà a sopravvivere con guerre, fascismo e barbarie. La mortifera agonia del capitalismo nella sua suprema fase imperialista, con le sue guerre commerciali tra banditi imperialisti, si esprime oggi nel massacro della classe operaia, delle masse contadine e popolari dell’Ucraina, a gennaio nella sanguinosa repressione dei lavoratori delle multinazionali degli idrocarburi in Kazakistan e da otto anni con la repressione, da parte di Mosca e Kiev, della sollevazione della classe operaia e dei minatori del Donbass, domani sarà fonte di nuove conflagrazioni militari su larga scala, con cui le potenze imperialiste si contenderanno con le unghie e con i denti le zone d’influenza e il saccheggio del mondo semi-coloniale. 
Porre in piedi partiti rivoluzionari leninisti, di combattimento e insurrezionalisti, è il compito del momento.
Rifondare il Partito Mondiale della Rivoluzione Socialista, la Quarta Internazionale, sotto il suo programma di fondazione del 1938, è un compito urgente.
Rivoluzione socialista mondiale o barbarie globale!

qui in spagnolo → http://www.flti-ci.org/europa/2022/mayo/balance-huelga-italia-20mayo.html

Milano
Genova
Roma partenza in Piazza della Repubblica

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