Avanzata Proletaria esprime la propria solidarietà alle compagne e ai compagni di Scup – Sport e Cultura Popolare di Roma, sotto sgombero.
Non è ammissibile assistere inermi, alla desertificazione degli spazi di riappropriazione culturale e di costruzione di reti autonome di solidarietà e di mutualismo nella Capitale.
Dal comunicato di Scup: «Il 7 settembre RFI (Rete Ferroviaria Italiana), proprietaria degli stabili di via della Stazione Tuscolana concessi in comodato d’uso gratuito a #Scup due anni fa, chiederà agli attivisti di riconsegnare le chiavi dell’immobile con la scusa di una presunta inadempienza burocratica.»
Come a noi sembra abbastanza prevedibile vista la loro intrinseca ipocrisia, le istituzioni e i partiti borghesi si sono trincerati dietro un ferreo silenzio, dopo che nei mesi del lockdown hanno elogiato e si sono appoggiati alle numerose realtà che come Scup hanno supplito alla loro assenza, dando sostegno alla popolazione, raccogliendo e distribuendo generi alimentari e aprendo sportelli di aiuto.
Siamo perfettamente d’accordo con le compagne e i compagni di Scup quando considerano questo «un silenzio che sa di ostilità, se pensiamo ai recenti attacchi al Nuovo Cinema Palazzo, alla Casa Internazionale delle Donne e alla Casa delle Donne Lucha y Siesta […]»
E aggiungiamo che data almeno da quaranta anni a questa parte, la scelta consapevole delle istituzioni borghesi e dei partiti ad esse connaturati (nella lunga risacca reazionaria, post ondata rivoluzionaria del decennio 68/77), di tentare di cavalcare a fini elettorali o di supplenza alle carenze di quel welfare state, che continuano indefessamente a tagliare (con le conseguenze pandemiche che tutti abbiamo potuto sperimentare), gli spazi e le realtà di aggregazione urbana, di riappropriazione culturale e di trasformazione sociale, salvo poi lasciarli alla mercè della speculazione edilizia e dei fenomeni di gentrificazione.
Vogliamo rivolgerci in primo luogo alle singole e ai singoli e alle organizzazioni che hanno animato il percorso di mobilitazione (che nel suo proseguio fu ospitato calorosamente anche da Scup), che ha portato alla prima grande manifestazione di opposizione al precedente comitato d’affari della borghesia, quella del 10 novembre 2018 a Roma per la cancellazione degli allora decreti “Sicurezza” (Salvini), oggi leggi vigenti. Nel rivolgerci a quei centomila vogliamo estendere loro l’invito delle compagne e dei compagni di Scup: «il 7 settembre alle ore 12 a Scup per una conferenza stampa in cui ribadiremo la nostra volontà di resistere alla cancellazione della nostra esperienza e apriremo percorsi di lotta e partecipazione».
Per informazioni “Scup, Sport e Cultura Popolare – via della Stazione Tuscolana 82-84 – 00182 Roma”
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