24 febbraio 2022 – Russia, Andrey Sedov, corrispondente di “El Organizador Obrero Internacional”
1) Putler* ha infine chiamato le cose con il loro nome: questa guerra non è nemmeno contro l’Ucraina, ma prima di tutto, retrospettivamente, contro i bolscevichi e la loro eredità (nella forma del diritto delle nazioni all’autodeterminazione)
2) Gli asini di Stalin appoggiano pienamente il criminale di guerra, nonostante la retorica anticomunista e antileninista con cui è stata condita con la sua invasione dell’Ucraina.
3) L’escalation delle ostilità (la guerra iniziò quasi otto anni fa) era inevitabile, poiché la grande borghesia russa, in condizioni di profonda crisi interna, povertà, rialzi esplosivi dei prezzi, estinzione e una catastrofe creata dal covid (il numero dei morti nell’ultimo anno ha superato i due milioni), cercherà di risolvere questi problemi da essa generati a spese dei vicini. La guerra consente non solo di depredare e conquistare nuovi territori, ma puoi essere ritenuto responsabile di tutto.
4) Solidarietà incondizionata alle masse ucraine nella loro giusta lotta per l’indipendenza nazionale, contro l’occupazione e lo sciovinismo russo. Non sostengo la burocrazia corrotta, ma l’autoarmamento e l’autorganizzazione delle masse ucraine per questa lotta. Distinguendo chiaramente tra le masse ucraine e la borghesia, che fugge dal Paese alla prima minaccia militare, e prima ancora, negoziava volontariamente con il regime capitalista russo, e ha concluso e ha appoggiato gli ormai defunti “accordi di Minsk”. Prendendo le distanze dai gruppi reazionari, conservatori e di estrema destra.
5) Il disfattismo rivoluzionario nei confronti della borghesia russa e delle sue bande criminali, degli apparati militari e repressivi. Nessun mantra pacifista, come sostengono i liberali borghesi e i liberali e riformisti della “sinistra”. Il mondo imperialista stabilizza la dittatura della borghesia. La guerra, al contrario, la farà barcollare in futuro, e la sconfitta delle bande di Putin offre l’opportunità di liberare le masse oppresse.
6) È necessaria la solidarietà e il coordinamento della lotta tra rivoluzionari e popoli oppressi di tutti i Paesi che sono stati colpiti dallo sciovinismo e dal colonialismo russi. Siriani liberi, ucraini, georgiani, ceceni (le loro classi povere e oppresse in primis) sono fratelli nella sventura e nella lotta comune. In Ucraina, lo sciovinismo russo sta utilizzando i metodi di espansione collaudati su questi popoli: ossia la creazione di enclavi fantoccio o il sostegno diretto alla mafia governante locale, che ha rapporti di vassallaggio con i grandi affari del Cremlino.
7) Il ruolo dell’imperialismo yankee e dell’UE è stato finora simile a una seconda edizione degli Accordi di Monaco del 1938** ovvero: placare e contenere il fascismo russo, il che ha avuto (come quelli, NT) l’effetto opposto al previsto. Nonostante l’escalation della guerra in Ucraina, l’imperialismo non ha smesso di usare la banda del Cremlino e i suoi vassalli per reprimere le rivoluzioni popolari in altri Paesi: Siria, Kazakistan. Le Centurie Nere*** russe nella loro crociata contro l’Ucraina si giustificano per il fatto che essa è sotto il controllo esterno: l’imperialismo yankee. Ma oggi, un piccolo impiegato di Wall Street è molto più potente degli oligarchi russi e dei loro mercenari armati di manganelli messi insieme. L’aggressione delle Centurie Nere spinge ulteriormente l’Europa dell’Est nelle braccia della NATO. Ma bisogna rimarcare che la salvezza dell’Ucraina dagli orrori dell’occupazione e del mondo russo è interamente nelle mani delle stesse masse ucraine, nella loro volontà di combattere fino alla fine.
8) L’escalation delle ostilità aggraverà la situazione delle masse su entrambi i lati della frontiera, ma è a partire dalle guerre – come mostra la storia del passato e del penultimo secolo – che sono nate le più grandi rivoluzioni.
(traduzione di Giovanni “Ivan” Alberotanza dalla versione spagnola del post originale)
Note
*da Putin + Hitler, come i russi chiamano Putin, NT
** firmato tra Regno Unito, Francia, Italia e Germania, nel settembre di quell’anno con l’obiettivo di risolvere la crisi dei Sudeti, dando a Hitler qualcosa per compiacerlo e impedirgli di continuare a invadere, NT)
*** Centurie Nere o Cento Neri, squadracce zariste, antesignane di quelle fasciste – NdTrad.